Commentare una partita come quella con il Don Bosco, cercando spunti per una disquisizione tecnica o agonistica è davvero cosa impervia tanta era la differenza fra le due squadre sia dal punto di vista della tecnica individuale che dell’organizzazione di gioco.
Era una di quelle partite nelle quali il rischio maggiore è quello degli infortuni o di finire inopinatamente sotto per la troppa sufficienza con la quale si affronta l’incontro.
E in effetti.. un approccio poco concentrato i nostri lo hanno pagato regalando una ventina di minuti del primo tempo (con annesso un gol subito di quelli da filmare e far rivedere al reparto difensivo 100 volte facendogli battere il petto: non devo fare questi errori non devo fare questi errori..) per poi riaversi dal torpore e definitivamente staccarsi nel punteggio e quindi mettere al sicuro il risultato..
A questo proposito devo segnalare la pronta reazione della panchina che al grido di: “adesso ve cambio tutti” faceva chiaramente intendere di non essere “particolarmente soddisfatta” del rendimento dei ragazzi in campo.
Detto questo, che non vuole essere una polemica nei confronti dei ragazzi ma solo il rimarcare che senza il giusto approccio di testa.. anche le partite più semplici si possono complicare.. non credo rimanga molto altro da dire di una giornata che, a chi ha memoria di altri tempi, ha suscitato un piccolo brivido di nostalgia.. vedi l’articolo sulla disfida a (romanamente) bigliardino.. (e non calcio balilla!!!!)
Giusto a voler rimarcare un aspetto del calcio mai troppo sviscerato.. quello psicologico.. (fondamentale ma variabile e volubile..) una prova tangibile l’hanno avuta i tifosi delle squadre impegnate nel derby romano.. nel primo tempo la squadra che aveva come posta in palio l’obiettivo più grande si è presentata in campo svuotata di energie più mentali che fisiche, con gli uomini più rappresentativi e più coinvolti dalla passione praticamente bloccati e inermi (eppure stiamo parlando di professionisti esperti e plurititolati..) mentre i componenti dell’altra squadra giocavano con convinzione e quasi increduli nell’affrontare tanta inconsistenza.. e neanche la mossa di togliere durante l'intervallo proprio quegli uomini anzi direi quelle bandiere.. riusciva a ottenere la scossa sperata anzi.. la situazione dal pericolante degenerava in drammatica quando appena iniziato il secondo tempo si realizzava per la squadra più distante dal vertice della classifica la concreta possibilità di chiudere l’incontro: calcio di rigore!!!!
Si può parlare scrivere e dibattere.. ma in quei 10 minuti che vanno dal calcio di rigore fallito al calcio di rigore invece realizzato dai “primi”.. c’è tutta la bellezza e la crudeltà del gioco del calcio..
Si è passati dal possibile perdere tutto (non solo la partita ma anche il primo posto in classifica) al sollievo e alla ritrovata convinzione e infine alla vittoria.. come dicono quelli che di calcio presumono di capirne.. è insomma cambiata l’inerzia della partita.. capovolgendo quello che sembrava ormai un risultato inevitabile..
Qualche tempo fa.. qualcuno su queste pagine mi accusava di fare ogni tanto la morale..
Vi pare che potrei mai esimermi dal farlo questa volta con una occasione cosi ghiotta??
Al di la della gioia o del rimpianto a seconda dei colori per i quali si tifava, vorrei che ai nostri ragazzi, restasse di questo derby l’insegnamento che oltre alla capacità tecnica (e se non stessi parlando solo di calcio??) ci vuole il cuore per credere nelle cose che si fanno.. ci vuole la testa per rimanere sereni e concentrati su quello che si fa.. ci vuole quel briciolo di distacco per non farsi travolgere dalle proprie emozioni.. ci vuole la capacità di trovare dentro di se la forza per ribaltare le situazioni.. e poi alla fine se il risultato non è quello desiderato ci rimarrà sempre la serenità di aver fatto tutto quello che era in nostro potere di fare..
Come sempre serenamente Il Sociologo
martedì 20 aprile 2010
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1 commento:
Sei grande Socio'...non a caso ti coniai (Flavie'..voce del verbo CONIARE..passato remoto..) sto appellativo tre anni fa'...in tempi non sospetti !!..poche parole sulla partita col Don Bosco e tante sul Derby..che tanto ci insegna..se si guarda OLTRE il "paraocchi" del tifo !..però famme dì sta cosa : si evidenzia POCA MEMORIA quando non si rammenta cio' che fece Di Canio in occasione di un derby VINTO : dito puntato verso la curva avversaria, tre dita alzate verso la stessa a "ricordar il risultato finale" e, last but not least, il saluto NAZISTA sempre verso la tifoseria avversa,la mitica CURVA SUD !! ( pero'..almeno adesso ha avuto la COERENZA di giustificare, in TV, il CAPITANO..)..così..dico tanto per chiosare sul derby u.s.
Comunque la partita a "bigliardino" rimane la cosa più bella della domenica mattina. ( almeno per noi vecchietti...)
Serenamente..like you..SOCCERSTYLE.
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